Rimini è una dimensione della memoria. Il rapporto tra il regista e la sua città natale è racchiuso in queste sue parole, che tengono insieme il sogno e la realtà.
Federico Fellini nasce a Rimini il 20 gennaio 1920, solo un mese dopo che la sua famiglia vi si trasferisce. La casa natale si trovava a Marina Centro, in via Dardanelli, e Federico vi abita fino all’età di tre anni, dopo di che la famiglia si trasferisce in centro storico. L’abitazione non era distante da quel viale Principe Amedeo che oggi conduce in piazzale Federico Fellini, dove si trovava il Kursaal , uno stabilimento balneare inaugurato nel 1873 e distrutto nel dopoguerra, considerato il cuore mondano delle vacanze riminesi e delle feste estive. Fellini e i suoi amici da ragazzi vi si recavano spesso per incontrare il bel mondo che lo frequentava.
Proprio di fronte a dov’era il Kursaal ancora oggi si può ammirare il Grand Hotel, un elegante edificio in stile Liberty inaugurato nel 1908 e voluto dal Comune di Rimini per attirare personaggi noti e ospiti facoltosi: «Il mondo fiabesco dei ricchi e del lusso», un sogno della giovinezza reso celebre da Fellini nel suo Amarcord. A pochi passi dal Grand Hotel c’è invece Fellinia, la grande macchina fotografica realizzata dallo scultore Elio Guerra.
Con una breve passeggiata dal Grand Hotel si raggiunge il molo, che dal faro conduce alla palata: un luogo amato e frequentato dai riminesi in tutte le stagioni. La palata viene citata all’inizio e alla fine di Amarcord, nelle passeggiate dei protagonisti de I Vitelloni, ed è il molo da cui le barche partono per andare ad incontrare il mitico piroscafo Rex.
Anche il centro storico è fonte di ispirazione per Federico Fellini. Corso d’Augusto è dove idealmente sfrecciano le auto della Mille Miglia di Amarcord, piazza Cavour, con il suo Palazzo dell’Arengo, sono la scenografia delle celebrazioni fasciste sempre in Amarcord, così come la Fontana della Pigna, immortalata nella scena del “nevone”, e sulla quale si posa lo splendido pavone del conte.
Anche piazza Tre Martiri, compare in Amarcord, nella scena della benedizione degli animali. Poco distante, in via IV novembre, si trovava la Bottega “FeBo”, una bottega artistica aperta insieme al pittore riminese Demos Bonini. Fellini realizzava caricature e ritratti per i passanti e ritraeva personaggi del cinema per il Fulgor, il cinema dove guarda il suo primo film da bambino: Maciste all’inferno.
E ancora si potrebbe citare il Borgo San Giuliano, con i suoi murales che riprendono le opere e i personaggi felliniani
Federico Fellini e Giulietta Masina, riposano al Cimitero monumentale di Rimini sotto la “grande prua”, una scultura in bronzo realizzata da Arnaldo Pomodoro.