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Chiesa di San Giuliano

Nel cuore del Borgo San Giuliano si trova la chiesa omonima.
Le prime informazioni risalgono all’IX secolo: in quel periodo, la chiesa fa parte di un’abbazia benedettina dedicata ai Santi Pietro e Paolo. Grazie alla particolare pozione del complesso, fondato nelle vicinanze della Via Aemilia, ben presto attorno all’abbazia si sviluppa un centro abitato, quello che oggi è ancora il Borgo San Giuliano, sulla sponda occidentale del fiume Marecchia. Fra il 1553 e il 1575, ormai diventato il fulcro religioso più importante della città, il complesso viene restaurato e in parte ricostruito. La chiesa assume l’aspetto ancora visibile oggi, a navata unica (mentre si pensa che, in precedenza, fosse a tre navate).
La chiesa di San Giuliano contiene numerosi dipinti, fra i quali ne spiccano due di notevole pregio. Il primo è il polittico di Bittino da Faenza con le Storie di San Giuliano, opera risalente all’inizio del Quattrocento conservata nella terza cappella a sinistra; il secondo è la pala centrale dell’abside, il Martirio di San Giuliano (prima del 1583), ritenuta una delle ultime, e più significative, opere di Paolo Veronese. Nella tela è raffigurato il martirio del Santo, che viene gettato in mare dentro un sacco pieno di serpenti.
Nella chiesa è anche conservato il sarcofago romano che conteneva le spoglie di San Giuliano prima del loro trasferimento, nel 1910, in un’urna posta sotto l’altare maggiore. La tradizione narra che il sarcofago, contenente le spoglie del Santo, sarebbe  approdato sulla spiaggia di Rimini dalla Dalmazia o dalla Cilicia.

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